SOSTEGNO ALL’HANDICAP & PREVENZIONE dell'EMARGINAZIONE
SOLIDARIETA' E COMPRENSIONE, SOLUZIONI A COSTO ZERO
Più risorse per l’handicap da parte del Comune significa soprattutto più sinergie tra Assessorato ai Servizi Sociali, Traffico, Casa nonché ditte appaltatrici di servizi ecc..E attenzione e vigilanza costante da parte del Comune con l’istituzione di una Struttura di Garanzia che riceva proteste, ricorsi, richieste e proposte. E le sostenga
Mobilità . Gli invalidi con “permesso auto per disabili” lamentano frequenti multe ingiustificate, e ricorsi mai accolti, nonché chiedono il ripristino della sosta gratis nei parcheggi a pagamento, viste le estreme difficoltà di effettuarlo per es. in sedia a ruote. Accessibilità Monitorare problemi di accessibilità, e. rampe troppo ripide o strettoie sui percorsi attuali e in progetto, Per esempio i percorsi guida per ciechi che terminano nell’abbandono, e in un caso tra i binari del tram . Promuovere una cultura di sostegno all’handicap. riattivando l’iniziativa felice di aiutarti proposta a suo tempo dai commercianti padovani . Va introdotta la regola di cedere il posto sui mezzi pubblici e nelle file agli uffici, banche ecc. ; aiuto negli esercizi commerciali, e (come già attuato) nel turismo fluviale
Infanzia in difficoltà Il Comune di Padova ha avuto il triste primato di bambini, soprattutto stranieri tolti alle famiglie e messi in istituti, e una condanna della Corte Europea per mancato rispetto del contesto culturale in tali pratiche -- Noi proponiamo di estendere la pratica(che prevede un piccolo rimborso ) degli affidi extrafamiliari nel proprio contesto sociale, evitando il ricovero in istituti dei bambini in difficoltà (peraltro costosissimo per il Comune). Prevenzione dell’ inadempienza scolastica per clandestinità dei genitori ecc. Favorire servizi di babysitting autogestiti di caseggiato, rimborso per accompagnamento a scuola di gruppo di bambini per aumentare scolarizzazione e la motivazione sociale
Servizi terza età Il Comune gestisce L’assistenza domiciliare e servizio pasti. Si registrano numerosi reclami per danni alla persona e sono segnalate scorrettezze nei servizi, per cui è urgente attivare un garante .Le Case di Riposo, devono garantire vivacità e socializzazione evitando il ricorso eccessivo agli psicofarmaci. Occorre promuovere Volontariato organizzato per servizi, quali – aiuto per la spesa, spazzatura e riciclo, accompagnamenti, compagnia, aiuto al piccolo arredo, es esposizione di foto o l’albero di Natale, aiuto per piccola manutenzione casa e giardino: Promuovere Badanti di caseggiato che consentano assistenza mirata per orari e persone e risparmio per gli utenti e le famiglie.
Affidi per lavoro. Il Comune sostiene in vario modo gli affidi extracarcerari per lavoro, che noi riteniamo buona via di reinserimento sociale. Occorre evitare di sostenere affidi per lavori di assemblaggio ( come troppo spesso accade )per valorizzare lavori socialmente utili, competenze e motivazioni. Attuare nei Campi Nomadi attività di cooperativa per piccole manutenzioni e servizi . quali l’accompagnamento di gruppi di bambini a scuola, commercio di ricami e artigianato. …. Altri contratti e vaucer devono seguire gli stessi criteri.
Per il Comune tutto ciò deve rappresentare un impegno diffuso intersettoriale: Attenzione ai diritti., e a sviluppare sinergie : Controllo appalti e modifiche degli stessi anche in itinere per garantire l’efficienza per l’utenza . Istituzione di una Struttura garante per sostenere diritti, raccogliere problemi e proposte. E dare più attenzione e più risposte adeguate agli utenti.
Riprendo a distanza di qualche anno le mie note per una politica economica, ragionevole e socializzante verso l’handicap. Proposte che non si limiti a evocare e sperare con occhio sofferto l’abbattimento di tutte le barriere, architettoniche nonché mentali, le prime a vantaggio dei produttori di ausili, le seconde a vantaggio dei superficiali moralisti). Nella discussione sullo scritto di allora è emersa la domanda di che cosa si può fare per le persone allettate? Forse offrire "mariagiovanna" invece che un eccesso di farmaci?!
Nei vari periodi che io stesso ho trascorso allettato e non autonomo, ricordo una volta che al di sopra del mio letto volteggiava una girandola di pesci di paglia intrecciata di fattura orientale. Il movimento dell’aria e del mio stesso respiro la teneva sempre in movimento con posizioni sempre nuove. Così notai che guardando questi pesci mi inventavo storie: ecco il pesce A si avvicina al pesce B, che invece si volta e si scansa… e così via. Invece che dover contemplare un banale soffitto, avevo davanti una storia infinita in cui potevo perfino coinvolgermi senza stress.
Girandole del genere possono essere costruite facilmente, per esempio con colombette o pesciolini di origami piegati e colorati, o anche con decupages di carte colorate e ritagliate con forme di pesci o uccelli, ma pure di Luna, stelle, Sole o nuvole. Naturalmente legate con un po’ di filo a dei bilancieri costruiti con legnetti tipo lunghi stuzzicadenti. Regalando queste girandole possiamo chiedere che colori sono preferiti e come sappiamo dalla psicologia dei colori la scelta rimanda anche ai sentimenti attivi o evitati dalle diverse persone. Comunque donando la girandola non occorre fare interpretazione ma l’interessato si sentirà amichevolmente oggetto di attenzione sui suoi gusti estetici.
Un pensiero simpatico, amichevole e stimolante a costo zero! Ma non per questo proponibile facilmente. Quando insegnavo agli Operatori Socio-Sanitari dell’Istituto per anziani di Padova, l’idea piacque ad alcuni allievi che volevano farne oggetto della tesina di diploma. Fui convocato dalla Direttrice dei corsi che mi dichiarò che l’idea era improponibile, impossibile, ma mi chiese in regalo per suo figlio la colombetta di origami che avevo portato. Poi il direttore dell’Istituto mi spiegò che la mia idea di cromoterapia era impraticabile perché fornire ad ogni ricoverato lenzuola colorate di suo gusto avrebbe messo in crisi sia la lavanderia sia gli inservienti, barriere architettoniche o mentali?!
Adolfo Sergio Omodeo, psicologo e operatore sociale, vive e lavora a Padova.
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