Pubblicato il 25/12/2012 21:07:00
Racchiude le costole l'anima in fiori di felce e limonio con pane d'aria, a bagno nei versi,mi copro le spalle e da me stessa Sul mistero si solleva la veste per terra s'incontra la carne dove l'avorio riluce in dolore avviene il possesso dove si perde la vista la nudità ci raggiunge: meno che una carezza mi assomiglia questo Natale Rinascono le ore giù per il boscovecchio si fa sacra ogni minima fibra canto di nostalgia la messa tra gli alberi scossi di consonanza ricongiunge le mani poi vola nel taglio più bianco di luce del mondo, sigillando la vocazione del sogno
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