Pubblicato il 30/01/2017 17:47:19
SOGNO O SON DESTO, UN ESEMPIO COMPLESSO DI PUBBLICITA' SUBLIMINALE Il fondatore della linguistica moderna, De Saussure, scoprì nei poemi latini classici una serie di messaggi nascosti nel testo, che emergevano come anagrammi enigmistici con assonanze e rime interne ai versi. Questi suoi studi furono pubblicati solo postumi e incompiuti, per le difficoltà di spiegare le sue osservazioni, non disponendo ancora della teoria psicoanalitica che ha svelato livelli consci e inconsci nei messaggi. Lo psicologo che studia la pubblicità più innovativa trova in esse giochi di messaggi consci e inconsci difficili da spiegare: le grandi campagne pubblicitarie sono calibrate sul loro pubblico mediante preliminari studi sulle sue abitudini e aspirazioni. Questi studi non ci dicono però nulla di immediato sulle emozioni e le fantasie del pubblico: sono i pubblicitari che ricorrono al proprio inconscio ed alla propria creatività, per suscitare emozioni adatte ad affermare i prodotti. I simboli devono però integrarsi in modo da costituire una sorta di sogno proposto a livello collettivo. Una volta elaborato il messaggio pubblicitario, resta il problema di una sua validazione specifica per garantirsi che i messaggi consci e inconsci introdotti nello spot agiscano in maniera da rinforzarsi reciprocamente, ed evitare invece reazioni di rifiuto. Ecco l’esempio di una pubblicità, ricca di stimoli contrastanti nell’insieme ben armonizzati, che per la sua complessità simbolica potrebbe essere un sogno: sulla copertina di una rivista americana compaiono una ragazza, occhiali neri rilucenti, il volto lievemente corrucciato, dice: “ Accendimi la Lucky (la fortuna)” tenendo alta la sigaretta (Lucky Strike lights). La scritta (d’obbligo in U.S.A.) che avverte della nocività delle sigarette è stampata proprio sotto la cintura. Non più le classiche pupille ingrandite artificiosamente per valorizzare la seduzione pubblicitaria promessa di soddisfazioni impossibili; questa pubblicità non sembra promettere altre felicità se non un po’ di rimpianto, quando, accesa la sua Lucky, la ragazza probabilmente si allontanerà. La pubblicità della Lucky non è illusoria, mette il dito sulla piaga delle nostre ansie. Non è più la sigaretta ostentata come simbolo fallico e di successo, ma come breve occasione di confronto con una ragazza chiusa in sé stessa. Una pubblicità che presenta la struttura simbolica dei sogni e di cui, come i sogni, ne può essere interpretato il contenuto latente: una volta decifrato, il sogno non appare più come un racconto per immagini, ma come un’organizzazione di pensiero, un discorso simbolico che esprime uno o più desideri. Adolfo Sergio Omodeo, psicologo e psicoterapeuta, svolge attività clinica a Padova e da sempre è attento ai fenomeni simbolici che attraversano la nostra società. L'articolo qui riproposto è già pubblicato su UNO magazine Direttore Claudio Campagnolo, anno VIII n° 3/1990, editrice ACOVES ITALIA s.r.l
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