Pubblicato il 03/09/2012 19:53:37
Je vis assis, tel qu'un ange aux mains d'un barbier, empoignant une chope à fortes cannelures, l'hypogastre et le col cambrés, une Gambier aux dents, sous l'air gonflé d'impalpables voilures.
Tels que les excréments chauds d'un vieux colombier, mille Reves en moi font de douces brulures: puis par instants mon coeur triste est comme un aubier qu'ensanglante l'or jeune et sombre des coulures.
Puis, quand j'ai ravalé mes reves avec soin, je me tourne, ayant bu trente ou quarante chopes, et me recueille, pour lacher l'acre besoin:
doux comme le Seigneur du cèdre et des hysopes, je pisse vers les cieux bruns, très haut et très loin, avec l'assentiment des grands héliotropes.
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Vivo seduto, come un angelo fra le mani di un barbiere, stringendo un boccale dalle forti scanalature, l’ipogastrio e il collo inarcati, una Gambier tra i denti, sotto l’aria gonfia d’impalpabili velature.
Come i caldi escrementi d’un vecchio colombario, in me mille Sogni aizzano dolci bruciature: poi, d’improvviso il mio cuore triste è come un alburno che insanguina l’oro cupo e giovane delle colature.
Poi, dopo aver represso i miei sogni con cura, mi volto, avendo scolato trenta o quaranta pinte, e mi raccolgo, per liberare l’acre bisogno:
dolce come il Signore dei cedri e degli issopi, piscio verso i cieli bruni, alto e lontanissimo, con l’assenso dei grandi eliotropi. (traduzione di A. P.)
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