Pubblicato il 08/12/2012 15:17:33
incanta la parola,
sirena al servizio del potente.
punita la parola,
bersaglio alle ire dell’amante.
rimasta senza me, io m’imbattei
nel più arcigno fiore che ci fosse.
l’amai come la roccia anela l’acqua
quando lacrima sinuosa la corteccia.
consumai la mia ombra nell’anelito
e divenni a poco a poco amaro pianto
senza più compiuta voce
solo riflesso frivolo
e incapace.
da Il soffio delle radici
©Laura Capone Editore, Milano 2012
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