Pubblicato il 18/02/2012 15:29:19
<<Ma se sonno era stato, è lecito domandare di che natura può mai essere un sonno simile? Rappresenta un mezzo di difesa dell'organismo - un letargo, per cui i ricordi più amari, gli avvenimenti che si direbbe debbano infrangere per sempre un'esistenza, sono spazzati via da un'ala oscura, che ne attenua le asprezze e li cosparge d'un dorato pulviscolo, il quale conferisce anche ai più brutti, ai più ignobili, un certo lustro, un certo fulgore? E' dunque necessario che di tanto in tanto la morte ponga il suo dito sul tumulto della vita, per impedirle di spezzarci? La natura umana è dunque di tale fattura da dover prendere la morte a piccole dosi, giorno per giorno, per poter continuare la vita? E allora, quali strane forze sono queste che penetrano le nostre vie più segrete, cambiando i nostri beni più preziosi senza curarsi del nostro volere? Forse che Orlando, sfinito dalla violenza del suo soffrire, era morto per una settimana, per poi risuscitare? E se così è, di che natura è la morte e di che natura è la vita?>>
Orlando - Classici Moderni ed. Mondadori, pag.44. Traduzione di Alessandra Scalero.
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