Pubblicato il 30/11/2012 12:06:17
Mettete una stecca della mia marca preferita sotto le mie dita giunte sull’addome quando il momento sarà venuto.
Mi raccomando: quelle senza filtro come senza filtri avrò vissuto. Basterà per essere contento.
Perché l’attesa continuerà, ne sono certo. Mi ha fatto esperto la vita, quello che resta ancora giocherà l’eterna sua partita.
E come ho lasciato scritto non in una bara ma su un dritto cumulo di legna, un’ara alta e degna d’ardere, come negli anni sono arso.
Così mi piacerà d’essere scomparso. Mentre altri infiniti polmoni mi aspireranno io aspirerò con loro; bruciando con le mie bionde, trasformerò le nuvole di fumo in delfini ruzzanti tra le onde.
Cenere e solo cenere è tutto l’oro che mi riuscì di accumulare mentre morte mi aspirava forte tra le sue labbra stretto e l’essere mio imperfetto non sapeva cosa gli toglieva il cielo mentre solitario bruciava, la mente chi acerrimo e perché ciecamente lo consumava.
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