Pubblicato il 23/11/2012 16:51:32
Ceduto il sangue al cielo
per dire: sanguina un tramonto,
lo sfacelo silenzioso dell'incendio
che la nostra tiepida rovina
peserà sulla stadera
dell'ultima dubbiosa sera
E la voce, la voce a un vento
che querula soltanto
l'infamia muta del silenzio.
E quindi l'innocenza
ad una flatulenta primavera
e confidenza al piombo di Saturno
che lontano la esilia a sfarsi
nel deserto dove grava
per il sole un'ombra sua
incisa di defisse.
Perché dunque meravigli?
Le anime nostre sole
che asfissia un gorgo
d'echi di sé stesse,
le domande non placate
dopo essersi cercate
assetate pellegrine di sé stesse?
(primi anni '80)
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