Arbitrario commuove
l'll taglio,di intimita'
la trasgressione, la curva
del collo, che sanguina e manca
Mettici l'aria -tu dici -le dita negli occhi !
Scompone e colora l'll dolore
l'll cucito...la terra bruciata
scrive i suoi vuoti di sogni
andati altrove( a morire)
Aveva ottant'anni anni l'll bambino,
costruiva disegni, sapiente e scapestro
tagliando le carte del circo ai nipotini
mangiatori di fuoco, clown e bestie feroci
D'istinto, la forbice in aria
Un colpo d'ancia di sax come Bechet ,
virgole, frange..come Stravinskij
sincopate le trine scendevano in gola
i guizzi come Ravel ,i giochi di Vian
a proprio rischio quello che va,
cosa ne resta, la schiuma
dei giorni. La verità
penetra nelle figure , a misura
le mani serve,contorna al vivo lo sterno
cesella l'll malleolo, divarica l'll foro la nuca
di getto, vuota la mente di carta
le note di un canto,le corse.
Le grida. Anche un pianto
è freschezza, che senti
nascere sopra,la devozione
suo alfabeto, da orecchio-
a orecchio,lo scatto.
Nei fiati oscilli .. Matisse
nell'opaco sicuro dove il taglio s'adagia
nel dolore rimosso ai bambini
una scia arbitraria di luce
s'improvvisa nel sangue
l'll tuo jazz.
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