Troppo minuscola la distanza
fra te e Te e la terra fitta
del ventre non conosce il circo_stante
solo l’ombelico
l'll resto è ordinato buio
nei suoni di altri
più volte c’è da cadere
per incarnarli
Una membrana doppia
tra i nostri occhi vedenti
e lo sguardo altrui, c'inchina
solo l’ll ricordo dentro il becco
quando lo tocchi , disegna
la sua punteggiatura l'aria,
nel suo compiuto carico di attese
Risorsa inaudita e' fare un passo
dentro la paura
Spostarsi nel fiume carsico dei segni
fare spazio gravido l’istinto
Migrazione è ogni volta un parto
di quel suono che fa l'aria quando migra
luce dell'acqua dove cala l'll sole
controcanto l'll ritorno, Suo zahir
la guarigione
un Voto di conoscenza che ci attende
come stimmate
la sua affettiva corrispondenza
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