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Baciami in bocca, vita

di Vlad
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Pubblicato il 04/11/2012 00:07:13

I

e ancora a vederti come cagna,

distesa sul fumido sterco

del giorno prima, sdraiata,

mentre zampilli sangue

dalle vene delle tue zampe

braccia che tendi a noi, ruffiana.

e far finta di niente,

e portarti a festa

regalarti un vestito,

una cravatta.

 

e l'assonnato giorno

pigro come un impiegato,

si aggiusta il viso ed esce

spettinato.

poi di nuovo mordi

Come l’aria

di un gelido febbraio

Di montagna

 

 

II

Buongiorno, vita,

mentre vaghi come spettro

sull’ansia nostra, che è noia

quando non aspetta

il freddo della spada.

 

ma non cambia nulla,

i fiori si aprono ancora

tra rovi scoscesi, roseti

e sterpi.

E merda.

 

III

“brindate, brindate!"

vita, ancora vai consumata,

spenta, a mostrarti puttana.

giorni stesi come

stracci ad inumidire il vento.

i passi tuoi girano

lasciando orme di fango

a imputridire mesi

fermi come stagni,

riluttanti

a veder giungere

il domani

come cascata.

 

Mentre con il brando insanguinato

Ti volgi impetuosa, sbraitando,

alziamo i calici.

“Brindiamo, brindiamo!”

 

IV

 

Perdio! Mettersi davanti all’altare

Stringendo coppe di champagne,

miele cosparso sopra

e sotto ogni nuovo anno!

Dalle tue mammelle

Succhio solo il sangue

La mano che li teneva

per mano li spinse

verso la luce della notte

Che dal cielo esce lieve

Come da un candelabro.

 

Baciami in bocca, vita,

e strappati quegli stracci di dosso,

in chiesa giaceremo

lì dove raccoglierò la penombra

lasciata su quella strada

piena di insegne luminose,

che parlano di saldi

della befana.

E quei corpi sono solo pensieri

Rimasti come pezzi di un vaso

Che ora noi copriamo di fiori

Invano.

L’acqua per alimentarli non basta.

 

 

V

 

io no, io non ti seguo

come un docile meneghino

e ti rido in faccia,

meretrice, vigliacca.

 

Il mio prossimo anno non c’è

che è andato a farsi soldato

 

(la tua spada è grossa e pesante,

e riesce a colpire chiunque.

Mi basta stancare le tue braccia)

perso tra sgombri e lucci

ed alghe che avvolgono

schiere di coralli rosa

tra spruzzi di poltiglia

sguazzo.

 

VI

 

tienimi al tuo petto, notte,

come fossi un tuo figlio.

ah, la freschezza dei mattini

quando si parte,

quanto a me è lontana!

svegliami in silenzio,

giorno,

come una sorpresa,

come una nave

che la terra

avvista inaspettata.

 


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