I
e ancora a vederti come cagna,
distesa sul fumido sterco
del giorno prima, sdraiata,
mentre zampilli sangue
dalle vene delle tue zampe
braccia che tendi a noi, ruffiana.
e far finta di niente,
e portarti a festa
regalarti un vestito,
una cravatta.
e l'assonnato giorno
pigro come un impiegato,
si aggiusta il viso ed esce
spettinato.
poi di nuovo mordi
Come l’aria
di un gelido febbraio
Di montagna
II
Buongiorno, vita,
mentre vaghi come spettro
sull’ansia nostra, che è noia
quando non aspetta
il freddo della spada.
ma non cambia nulla,
i fiori si aprono ancora
tra rovi scoscesi, roseti
e sterpi.
E merda.
III
“brindate, brindate!"
vita, ancora vai consumata,
spenta, a mostrarti puttana.
giorni stesi come
stracci ad inumidire il vento.
i passi tuoi girano
lasciando orme di fango
a imputridire mesi
fermi come stagni,
riluttanti
a veder giungere
il domani
come cascata.
Mentre con il brando insanguinato
Ti volgi impetuosa, sbraitando,
alziamo i calici.
“Brindiamo, brindiamo!”
IV
Perdio! Mettersi davanti all’altare
Stringendo coppe di champagne,
miele cosparso sopra
e sotto ogni nuovo anno!
Dalle tue mammelle
Succhio solo il sangue
La mano che li teneva
per mano li spinse
verso la luce della notte
Che dal cielo esce lieve
Come da un candelabro.
Baciami in bocca, vita,
e strappati quegli stracci di dosso,
in chiesa giaceremo
lì dove raccoglierò la penombra
lasciata su quella strada
piena di insegne luminose,
che parlano di saldi
della befana.
E quei corpi sono solo pensieri
Rimasti come pezzi di un vaso
Che ora noi copriamo di fiori
Invano.
L’acqua per alimentarli non basta.
V
io no, io non ti seguo
come un docile meneghino
e ti rido in faccia,
meretrice, vigliacca.
Il mio prossimo anno non c’è
che è andato a farsi soldato
(la tua spada è grossa e pesante,
e riesce a colpire chiunque.
Mi basta stancare le tue braccia)
perso tra sgombri e lucci
ed alghe che avvolgono
schiere di coralli rosa
tra spruzzi di poltiglia
sguazzo.
VI
tienimi al tuo petto, notte,
come fossi un tuo figlio.
ah, la freschezza dei mattini
quando si parte,
quanto a me è lontana!
svegliami in silenzio,
giorno,
come una sorpresa,
come una nave
che la terra
avvista inaspettata.
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