Pubblicato il 05/02/2008
POETA DELLA SERA
Perché si muore intendo dirtelo. Ma lo farò un’altra volta;
quando non vedrai più – non sentirai brezze né luccichi (gli spazi vellutati, assai romantici la sera) qui a piangerti davanti violinosi – e inumiditi. E sopra i tetti un cielo scimunito... Perché si muore non lo chiedere; non chiederlo a nessuno. Ci si abbraccia nella festa – o si sta soli a disperarsi. Non domandarmi di più, queste mie sere al dolceamaro che in nessun modo o caso mi potranno appartenere Perché si muore fallo dire al giorno nelle chiese. Alle sale da biliardo. Ai gagliardetti delle squadre. Fallo dire ad ogni cosa che non parli. Io posso dirti, comunque tu non chiederlo
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