Pubblicato il 13/07/2008 18:21:44
I “bamboccioni” – capitolo primo- LEGGE SULLA PRIVACY E INFLUENZA NELLA VITA DI COPPIA DEGLI ANZIANI
Sul dizionario enciclopedico ancora inedito, alla lettera B ed alla voce “bamboccione” si potrebbe anche leggere: “Dicesi bamboccione individuo di sesso maschile ma anche femminile (per la par condicio) di età superiore ai trenta, allungabile a quaranta, e in casi di longevità dei genitori renitenti a cerimonie con lacrime e molti omaggi floreali, fino a cinquanta, vivente ancora nella casa paterna e materna, con la sua stanza privata, il telefono, internet, TV satellitare, guardaroba fornitissimo in grado di assegnare di continuo vestiti al papà, naturalmente se uomo, e gonne e camicette alla mamma, se trattasi di bamboccione di sesso femminile. In molti casi la stanza del bamboccione è di trenta metri quadri, con annesso balcone, terrazzo e bagno con idromassaggio, mentre quella dei genitori è di dodici metri quadri, col bagno nel corridoio, sovente irraggiungibile per i sofferenti di prostata. Di solito l’individuo in oggetto è scapolo ( ma frequenta molte donne – e se frequenta gli uomini è gay!!!), dice sempre di essere alla ricerca di una brava ragazza, ma se la trova disponibile ad andare a letto con lui, dice che non è cosa, se invece la ragazza è illibata e non la da in offerta speciale ma solo in svendita dopo il matrimonio, anche in chiesa, naturalmente, dice che non è cosa parimenti. Insomma l’intenzione di abbandonare la casa dei genitori, magari assumendosi la responsabilità di crearsi una nuova famiglia ( di quelle normali), l’individuo, scapolo se trattasi di soggetto maschile, zitella invece se trattasi di soggetto femminile, non ce l’ha proprio. E se dice che andrà a convivere con un’altra donna, è anche un bugiardo perseguibile nei termini di legge per millantato credito oppure pascolo abusivo. Egli si trova così bene in casa con la mammina che non l’abbandonerebbe mai. La mamma, per il bamboccione è l’angelo custode, la cuoca che cucina per il proprio figliolo anche il cus – cus, o il sciuscio( non so se si scrive così!) giapponese o l’asado argentino, basta che lui glielo chiede. Il tempo di consultare il televideo, o l’enciclopedia della mamma perfetta del bamboccione perfetto. Mentre se il povero babbo, coi soldi del quale si va a fare anche la spesa per tutta la famiglia, chiede di avere desiderio di uno spaghetto aglio, olio e peperoncino, dice che non è possibile: Lo spaghetto fa ingrassare, l’olio soffritto gli fa male al fegato e il peperoncino ( quasi a sostituire il Viagra) gli potrebbe far venire delle cattive intenzioni. Ma scusate, se a uno a settant’anni gli viene la voglia, perché non se la deve far passare, con la moglie, poi, anche se stagionata pure lei. - “ Potrebbe sentire il bambino…” - “Ma quale bambino?” - “ Nostro figlio!!!” “ Ma che bambino, nostro figlio. Un cacchio. Quello tiene quarantatré anni…” - E questo capita per il cibo ed il sesso. Per il bere poi, non ne parliamo proprio. Dopo che lui s’è scolata una bottiglia intera di vino pregiato comperata all’enoteca per la miserabile cifra di 38 euro, e tu ti accingi a bere un dito di vino comperato al supermercato in offerta speciale a meno di un euro al litro, ti senti dire da tua moglie: “ Non bere che ti fa male alla salute!!!” – “ Ha ragione la mamma!” – convalida il bamboccione rompiballe e…recidivo. Ed allora ti si pone l’amletico dilemma: lo lasci nel bicchiere o lo tracanni tutto d’un fiato? La finale opzione positiva per il secondo caso te lo fa andare di traverso. Ed all’unisono ascolti la sentenza finale: “Te l’avevamo detto noi!!!”. La notte non puoi dormire. Alle quattro del mattino stai ancora contando le pecore. Alle quattro e trenta ti addormenti più per la stanchezza che per l’invito di Morfeo. Alle quattro è trentacinque ti senti una pedata nel fondoschiena e tua moglie che ti mormora dolcemente: “ Caro, vai a vedere se il bambino è già tornato…”.
Catello Nastro
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