Pubblicato il 29/10/2012 11:34:44
E’ morto davvero
e non voglio vederlo.
Continuo a cercarlo
negli occhi celesti
della mia solitudine
e tra i nodi dei fitti capelli
- come i suoi, neri e crespi -
Mi ha affidato un segreto
- ingoiato come grano di sale -
sopravvive un pensiero indigesto
in un piccolo spazio sicuro
tra il cuore e l’addome.
Ma non è un testamento
e allora mi chiedo se ha un senso
conservarne con cura il sapore
- di ruggine e fiele -
o se è meglio spingere il bolo
oltre il limite del sentire
nell’oblio tra ricordo e dolore.
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