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Piccolo scritto su un cambiamento

di Silvio Mancinelli
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Pubblicato il 05/12/2007


Thomas davanti alle donne è stato sempre molto chiuso, si è finto sempre qualcun altro, una volta allegro, alle volte faceva il misterioso, il tenebroso. Nonostante i cambiamenti camaleontici, ha avuto sempre picche dal sesso femminile, nella sua ricerca dell’amore, di una donna che lo facesse sbattere per terra per il piacere e per la sofferenza, per il godimento e per il dolore. Anche quando la trovava non andava mai bene, una volta amico, una volta antipatico, una volta…c’era sempre una volta. È arrivato al punto di non credere nell’amore e forse ciò lo porta ad essere più libero. Adesso incontra Lea e non sa come comportarsi, quale personaggio esibire oggi? Quale parte del proprio carattere decide di far vedere? Forse per la prima gli viene in mente una idea, bella quanto rischiosa; questa volta Thomas sarà se stesso, quello che fino ad ora non è mai stato e che ancora non è convinto di essere. Dice “ciao sono Thomas”.
Lea: “ciao che fai di bello?”.
Thomas: “ quello che faccio? Nulla non faccio nulla, per aver un sostentamento finanziario, non lavoro, mi godo il tempo che passa fino quando potrò e non troverò un lavoretto, senza ambizione, che mi dia la possibilità di far quello che mi piace”.
Lea: “cosa ti piace fare?”.
Thomas: “mi piace dar la scossa alla gente, far cadere la maschera che ognuno di noi ha, impegnarmi in politica, perché con i menefreghisti che ci sono in giro, serve gente come me, aspetto che qualcuno mi coinvolga in iniziative, voglio un gruppo dove suono le mie canzoni alla batteria, voglio che non si dica, che se uno lavora, e non riesce ad essere scrittore o sfondare nella musica, debba smettere queste attività, oppure piegarsi alle critiche e a chi ti dice, ma chi te lo fa fare. Voglio essere sempre io, senza dover spiegar alle volte il perché di un mio gesto, di un mio pensiero, cazzo capitelo voi!Mi piace il cinema impegnato, quello superfluo, mi piace dire ad una ragazza che mi piace anche se lei è con la testa su altri mondi, mi piace pensare che non mi devo per forza trovar una ragazza perché tutti si sono fidanzati, non la voglio se è solo per scopare, perché poi c’è anche da parlare e discutere, e non piace sacrificar il mio ego per una della quale mi interessa solo alcune parti del suo corpo”.
Lea vedeva davanti a sé un fiume in piena: “cosa ti piace di una donna?”
“ non sono ipocrita da dire che mi deve piacere come è dentro, della donna mi piace tutto, gli occhi, come parla, le tette, il sedere, come cammina, cosa ascolta, come promuove le sue idee, come decide di vivere la sua vita, come fa l’amore, i suoi pensieri nascosti, come mangia, come beve, come la pensa una famiglia”.
Lea fece un’altra domanda: “c’è qualcuna nella tua vita?”.
Thomas: “ nella mia vita? Anche qui, dopo tutte le cantonate che ho preso, le risposte negative che ho ricevuto, non credo nel fatto di trovar qualcuna, anzi ho deciso: non sarò io a trovar l’amore, ma lui me!”. Per la prima volta ha detto quello che voleva dire.

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