Perché cercarti?
Sei tutta dentro me.
E anche questa presunzione
è la tua.
Sfoglio un libro
sistemo un centro tavola
sposto un vaso
mi sbarbo
mi tocco
mi pento
dico una preghiera
al dio dell’amore
mi spacco in due, infine,
col cuore che non sa scegliere
tra un’angina e la fine.
Cos’altro c’è da fare
di più importante
con mani che sono le tue?
Tu sei dentro me da allora.
Dalla finestra giunge corretto
dalla nafta il profumo del mare
che così è proprio perfetto
per lacerarti il petto
contenendo tutti gli addii
e tutte le partenze amare.
Non chiedermi come
possa rendere conto
di una vita come questa.
Perché nessuno mi cerca.
Sul lavoro sono stato
rimpiazzato
da un giovane impiegato.
I pochi amici non si accorgono
nemmeno quali di noi siano vivi
oppure morti e continuano
a mescolare nel retro di un bar
il mazzo delle possibilità, delle sorti.
Non pago affitto, non sono afflitto.
Ma come è potente l’amore!
Non mando odore.
Non sono vivo non sono morto.
E’ uno stato nuovo di cui non so
[spiegare il perché.
Quelle rare volte che esco
[ti chiedono di me.
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