Pubblicato il 25/09/2012 16:37:11
Nel vuoto pendente vibra l’arpeggio guizzo nel cielo fuso di biacca con mani rotte d’afferrare il nulla predace d’eventi di conflagrato ritorno. Sarà un momento, certo, il singulto che fiacca l’improvvida aritmia col pungolo del presagio d’un male mortale…se fosse? Brindo alla notte da far giorno sputando nell’avello perché ad altro è votato questo sangue.
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