Pubblicato il 20/11/2011 16:11:00
Stanotte ho fatto uno strano sogno. Mi trovavo sul boulevard Haussmann a Parigi e mentre passeggiavo un signore un po’ fuori moda mi vieni incontro sorridendo, quasi felice di potermi fermare e parlarmi; man mano che si avvicinava mi sembrava avesse un volto familiare, soprattutto mi pareva somigliasse a qualcuno di mia conoscenza,anche perché un po’ zoppicava e un pò ansimava, come se fosse malato. I baffetti scuri,la camicia di un colore sbiadito, i capelli brillantinati, l’abito elegante,davano subito l’idea di un gentiluomo di altri tempi,catapultato stranamente ai giorni nostri Mi ferma con un largo sorriso e mi dice: “Ah!finalmente incontro un amico del professore Oliviero; sono Marcel Proust, posso approfittare di lei per mandare un messaggio al mio grande ammiratore?” Alla mia manifesta disponibilità, l’uomo comincia a parlare,quasi sfogandosi: "Il caro professore soffre, insieme ad altri naturalmente, di un vero accanimento terapeutico nei miei confronti; pur di mantenermi in vita (letteraria naturalmente) non cessa di mettermi a confronto con le cose e le persone più disparate e perciò non mi fa dormire sonni tranquilli. Ogni momento ho degli incubi pensando a chi o a che cosa domani mi avvicinerà: se vorrà parlare delle mie preferenze per i biancospini o per i tigli, se mi piace lo Chateaubriand, se preferivo mia nonna a mia madre o a mia zia, se ero un benestante, se preferivo le cattedrali alle abbazie o la Bibbia al Vangelo, ecc. Insomma,qualsiasi cosa pur di mantenere in vita il mio spirito; adesso nientedimeno mi mette a confronto con le cattedrali: ma vi pare possibile, solo per aver detto talvolta che mi piacciono,devo ora passare questo guaio; a parte il fatto che io mi sono raramente mosso da Parigi, o meglio dalla mia dimora, ma che c’entrano le cattedrali con me; il Padredeterno infatti, da qualche giorno mi guarda storto e dice: “Ma come, invece di parlare di Dio e le cattedrali, ora si parla di Proust e le cattedrali; insomma,per farla breve,quello che era un Paradiso sta diventando un .. inferno. Il buon Dio si sta cominciando ad arrabbiare e dice: "Già,vista la tua condotta terrena,ti sopportiamo a stento,ma che poi da peccatore pentito devi addirittura apparire più importante di me mi sembra troppo: ti abbiamo assegnato,quando sei arrivato al reparto grandi scrittori dell’umanità,dove tu puoi trattenerti con Dante, Petrarca, Shakespeare, Goethe,ecc. ma se continua così finisce che ti declassiamo e ti mettiamo con Croce e Gentile". Poi mi ha detto, "vai sulla terra a chiarire che il prof deve smetterla con questi paragoni;se riesci in questa missione può essere che un domani ti daremo per compagnia Eugenio Scalfari". Di fronte a quest’appello così accorato non ho potuto far altro che promettere il mio intervento; il caro Marcel allora rassicurato mi ha sorriso e salutandomi con aria molto stanca,si è lentamente allontanato. Io, dopo tante emozioni, mi sono svegliato e ho pensato: devo raccontare tutto al prof…
Laura Forte, Michele Caggiano, Carmine Quercia
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