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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter più essere compresi
Pier Paolo Pasolini, “Una disperata vitalità”
Sono ormai 40 anni che Pier Paolo Pasolini ci manca. E non per la brutalità del suo omicidio, per il suo corpo disfatto dai colpi che causarono la sua lunga agonia, per il suo cuore scoppiato sotto il peso dell’amata Alfa 2000 Gt o perché mandanti ed esecutori materiali di quella mattanza non sono mai stati trovati né, in realtà, veramente cercati.
Questo ci offende, semmai. Ma, in realtà, non il suo omicidio in sé, non l’uso strumentale e la spettacolarizzazione di quella data ci interessano.
Pasolini ci manca profondamente perché quell’assassinio ci ha privato di una delle voci culturali più alte di sempre. Rappresenta, infatti, un “vulnus” incancellabile alla nostra nazione, alla nostra società, a noi come consesso civile e umano.
Intellettuale a tutto tondo, poeta, regista, narratore, sceneggiatore, giornalista, critico politico, letterario e di costume, editorialista, filosofo, attore, pittore. Ecco di cosa ci ha privato l’assassinio di quella dannatamente famosa notte del 2 novembre 1975.
In Francia, in Germania, negli Stati Uniti, in Svezia, visitata appena due giorni prima della morte, in qualunque altro paese del mondo, Pasolini sarebbe stato cittadino onorato e prediletto e, proprio per questo, anche protetto da tutta la collettività nazionale; avrebbe, oggi, dedicata un’università, una piazza, una via, un monumento, in ogni città.
Ma non in quell’Italia. E non in quest’Italia che, annosamente pigra e ritardataria, pure sembra dare, in questo quarantennale, segni di un interesse reale, non solo di facciata.
Alla voce dell’artista, dunque, è dedicata questa pagina. E all’incolmabile vuoto che il non averla più ha lasciato.
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Mi sia concesso aprire con un personale, breve, racconto che, in certo senso, sintetizza quanto detto sopra. “Il tardivo omaggio”:
Questo il vero omaggio di Roma a PPP: l’orazione funebre di Moravia a Campo de’ Fiori:
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Pasolini si impone all’attenzione di un vasto pubblico solo all’inizio degli anni ’50, dopo l’arrivo a Roma, e, in particolare, con il romanzo “Ragazzi di vita” di cui offriamo uno stralcio:
A quanti volessero meglio comprendere la produzione pasoliniana del periodo, proponiamo il saggio “Luoghi e situazioni di quelle ‘Storie della città di Dio’”
con un’intervista a Walter Siti, curatore dell’Opera Omnia di Pasolini per i Meridiani di Mondadori.
L’ultimo, straordinario, lavoro narrativo di PPP sarà “Petrolio”, romanzo “summa” di una vita, rimasto incompiuto per la prematura morte dell’autore: eccone un brano:
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Pier Paolo Pasolini nasce poeta: ogni suo fare è eminentemente poetico. Essendo davvero impossibile proporre una scelta che si rifaccia a criteri univoci, offriamo ai lettori la lettura di “Le ceneri di Gramsci” e “Il pianto della scavatrice”
Il 2 aprile 2012 LaRecherche.it promosse una serata intitolata “Pasolini e il Teorema del sacro”. Il sacro, tema pasoliniano centrale nell’universo iconico nonché in tutto l’itinerario artistico e umano del poeta, viene riletto dal sottoscritto, e grazie ad altri preziosi interventi, a partire dal romanzo e film “Teorema”. Qui il link del video
Ho continuato, nel tempo, gli studi sull’argomento, ampliando, mai abbastanza, gli spunti che portarono a quell’incontro: chi volesse approfondire, può confrontarsi con il saggio “Il ‘Teorema’ del sacro. Pasolini fra abiura e Cielo” pubblicato dalla rivista “In Limine” n° 11-2015
Propongo anche un brevissimo stralcio del recente lavoro “Bestemmia. Le parole della carne di Pasolini” in via di pubblicazione su “Mosaico Italiano” anno XIII n°141, e a breve disponibile nella sua interezza anche online
Di Pasolini regista potremmo dire, scrivere e suggerire moltissimo. Ci piace qui ricordare un’opera insolita e preziosa, “Comizi d’amore”, docu-film nel quale vediamo il regista alle prese con interviste a persone comuni e a intellettuali dell’epoca, alla ricerca di una definizione del comune sentire italiano rispetto ai temi dell’amore e del sesso, testimoniando i tabù, le antiche intolleranze, la speranza in un futuro di reciproca accettazione. Eccone i primi minuti
Seguono brani de “Il Vangelo secondo Matteo”
“La ricotta”
“Teorema”
“Il Decameron”
Non potremmo terminare questa, per forza di cose, incompleta presentazione di Pier Paolo Pasolini, quest’omaggio alla sua figura intellettuale, senza far cenno all’impegno nella critica sociale, politica, civile presente in tutta la sua opera così come nei suoi interventi pubblici, ma evidentissimo nell’attività di editorialista in tante riviste e quotidiani fra cui Il Corriere della Sera, fino alla sua ultima, terribile, profetica intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di essere assassinato all’Idroscalo di Ostia
Rimandiamo il lettore soprattutto ai volumi, “Le belle bandiere”, “Il caos”, “Lettere luterane”, “I dialoghi” e, naturalmente, “Scritti Corsari”.
Del Pasolini più apertamente “civile” ci sembra utile ricordare ancora due interventi televisivi: ospite di Enzo Biagi affronta il tema dell’intrinseca antidemocraticità della televisione
intervistato a Sabaudia parla della drammatica mutazione antropologica della società italiana
Vorrei segnalare, curiosa e originale testimonianza dell’attualità del pensiero di PPP (e delle sue intuizioni sulle caratteristiche della cultura di massa così come le possiamo osservare perfettamente ancora noi oggi, 40 anni dopo le sue parole), una creazione del videomaker (anche se lui non ama tale definizione) Konserva, “Pasolini e l’anarchia del potere”
Suggeriamo alcuni siti pasoliniani di sicuro interesse per chiunque voglia davvero conoscere cosa abbia rappresentato e rappresenti tutt’ora Pasolini per la cultura di questo paese e per la cultura in generale. La lista che segue tratteggia unicamente alcune linee guida: al lettore di questa pagina è lasciato il gusto della scoperta delle innumerevoli fonti web, e non solo, dedicate al nostro.
Pagine Corsare. Sito di riferimento per chiunque voglia approcciare l’argomento: curato con straordinaria dedizione da Angela Molteni fino alla sua morte, rappresenta tutt’ora uno sterminato archivio, incredibilmente ricco di informazioni, interventi critici, contributi di visitatori.
Centro Studi Casarsa della Delizia. Il più autorevole sito pasoliniano: costantemente aggiornato, è, di fatto, imprescindibile fonte di notizie e informazioni nonché istituzione promotrice delle più preziose manifestazioni dedicate al poeta friulano.
Centro Studi - Archivio PPP – Cineteca di Bologna. Il più completo archivio fisico su PPP, raccoglie, fra l’altro, l’eredità dell’Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini, preziosa creatura “romana” di Laura Betti, prima amica e sodale di Pier Paolo, poi instancabile custode della sua memoria.
Gabinetto Vieusseux. Carteggi, manoscritti, dattiloscritti, scritti vari, fotografie, opere d’arte, disegni e molto altro ancora: irrinunciabile punto di partenza per ogni studioso pasoliniano.
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Mi permetto un’ultima proposta, un raccontino, una “paraboletta” che scrissi parecchi anni fa ad Ostia, esattamente sul luogo, allora terra battuta, lontane casupole e sporcizia, oggi così mutato, dove fu trucidato Pier Paolo Pasolini: il titolo proprio “Pier Paolo”
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