Pubblicato il 19/07/2012 14:40:35
Sera di parole morte volano nulle in vuoti d’anime sospese e mute, bestia braccata ferita vago solo con occhi scuri di pianto perché soffro male dentro quando forte livore trabocca impossibile pace.
Scrivo versi nella risacca d’umori che sbracano voglia di vivere dall’enfasi spianata d’emozioni, brullo attorno di presagi il mondo chiude giorni uguali di noia marcia tediosa: eppure, cavaliere indomito proseguo guerra d’amore per te!
E poi, poi quando su lame di luce opache trame cadono sotto colpi ferali frugo brandelli di plasma emotivo deterso dall’inclemenza e poi, poi ancora nembi che aprono su spazi d’infinito vagabondare acque gelide di fusione, atomi di speranza carichi per reagire spleen in ogni neurone d’attesa.
Dall’alto scendono gocce bianche in vapori tattili cosicché, studio il sublimare nelle storte interiori del liquido che spumeggia estasi: fuori tutto diviene fiume piena, dentro permane statico cuore.
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