Pubblicato il 05/07/2012 18:54:27
Tentano uno sguardo due voragini dove la sofferenza straborda di grigio. Poi sprofondano ancora più giù.
Rassegnata,sconfitta.
Un filo di voce, si scusa -non posso reagire- assente la forza. Io, bugiarda -devi mangiare-
Il sereno liquefatto.
Non splende. Quel dolore vecchio stagnante di un celeste torbido. Non fugge.
Resta,ancorato
al corpo distrutto. E rugge. E'pesante e greve da tenere. E vacilla il corpo.Crolla.
Catena che opprime
la tua terrena vita. Non molla.
Giungerà poi..... l'attimo
che arretrerà.
Libera.
Finalmente leggera.
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