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di Massimo Caccia
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Pubblicato il 29/06/2012 12:16:08

Volti tumefatti, perfetti, mirabili visioni
folle trangugiare frappé esistenziali
alla salute dell’archetipo conforme.
Ai santi falsi di belletto e lustrini, ciprie
e spoglie di soli imbroglioni, preferisco
cogliere il fiore del nulla mistico e li
trovare il profondo sicuro dell’abbandono.
Cosa mai mi fotte della crisi di mercato,
dei maquillage intellettuali, degl’incravattati
in lunghe file vocianti profitto e interesse?
Dell’immagine facciata, il design industriale,
la domotica sepolcrale, l’imbiancatura
del marciume putredine ossa e rifiuti,
quando si muore così, come fato scritto
per ogni essere senziente sotto luci gialle
perché the show must go on e buona notte?
Coglierò il fiore del nulla mistico, certo,
mentre molti guarderanno attoniti con occhi
cerchiati per patto di nera disperazione.
Ora, m’inebria un profumo, vago sentore:
il fiore del nulla tra le mani e la lingua
pronta al dire l’indizio raccolto di straforo.
Lascio la comoda difesa nicchia e avanzo…

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