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StreetLib Stories: Bianca Fasano e la sua esperienza con Str

Argomento: Letteratura

di Bianca Fasano
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Pubblicato il 08/09/2015 10:08:08

Bianca Fasano ha autopubblicato via StreetLib diversi ebook tra cui Utero Familiare e altri racconti tra fantascienza e fantasy. L’articolo che segue è stato scritto liberamente dall’autrice per testimoniare la sua esperienza da selfpublisher e l’incontro con StreetLib. Grazie per il tuo contributo Bianca! Vi sono attualmente sul web nove miei lavori letterari di cui la maggioranza “vanta” anche una copertina fatta da me, o in grafica o a computer. Da non credere: il mio nome collegato a quello della Mondadori! Un sogno che soltanto gli ebook hanno potuto realizzare. Scrittrice e giornalista iscritta all’albo dall’80, ho iniziato la mia carriera, giovanissima, scrivendo i miei testi amanuensi. Molti lavori non hanno mai visto la luce, molti altri sono stati pubblicati in cartaceo. Passata rapidamente all’indispensabile Olivetti lettera 22, mi sono vista porre innanzi un computer per la prima volta circa trenta anni fa, dall’allora mio editore Giuseppe Galzerano. Persona, evidentemente, al passo con i tempi. Da giornalista, con la mia inseparabile macchina fotografica, cui dovevo massima attenzione per la scelta del “rullino giusto”, pure se esperta, potevo incorrere in qualche problema per cui, a fine lavoro, potevano mancare le foto dell’articolo. In ogni caso andavano portate in redazione in tempo per la pubblicazione del “pezzo”, affinché fossero stampate. Quante corse in auto, quante preoccupazioni sulla qualità delle stesse! Scrivendo a macchina, ogni errore era un cambio di fogli, oppure una cancellazione; per le ricerche sui testi, ore di biblioteca, libri da richiedere, studiare sul posto o restituire. In alcuni casi la ricerca andava fatta in biblioteche differenti da quelle vicine, in quanto quel particolare testo, mancava. Cambiare il nome del protagonista? Un problema da rintracciare per le 400 pagine del romanzo, modificandolo nome per nome. Rivedere il lavoro? Ore e ore di correzioni di bozze, laddove non sempre la cosa alla fine risultava perfetta, anche se consegnata ai “correttori di bozze”. Oggi, dei dieci libri stampati in cartaceo con vari editori, tutti, più due tesi di laurea e un libro di poesie, sono stati da me rivisitati, corretti, ampliati, in qualche caso accorpati e modificati con il giusto programma, sul web. I famosi libri in ebook, odiati dagli editori – cui in ogni caso molti si sono dovuti adattare, viste le modifiche delle tipologie di lettori – rappresentano comunque un mezzo par fare sì che anche gli autori che non sono in grado di riferirsi a un editore a pagamento e ancora più (“figli di un dio minore”), di riferirsi a uno dei grandi nomi dell’editoria (comunque in crisi), possano pubblicare i loro scritti perché non divengano cenere in qualche dimenticato cassetto. Un bene? Un male? Come tutte le innovazioni anche questa, facendo parte della vita sociale dell’essere umano, ha una sua logica. Vita breve? Contrasto con il cartaceo? Dimenticanza del futuro? Come dare risposta facile a queste domande? Di certo c’è che gli autori di vecchia data, come appunto sono io, Bianca Fasano, sia come giornalista sia come scrittrice, possono/devono, rivolgersi al digitale. Digitali le copertine, anche se identiche o simili alle prime utilizzate nella stampa. Digitali le immagini, come quelle delle tante foto che quasi certamente non vedranno il prossimo millennio, vere le storie, i pensieri, i fatti, i personaggi, la bibliografia e le fonti archivistiche, cui si aggiungono, oggi, i collegamenti ipertestuali. Veri, almeno, quanto lo erano nel cartaceo. Le pubblicazioni sul web: il testo storico, sociologico e delle codificazioni, Polvere di Storia, basato su documenti originali; Stio tra storia e leggenda e cenni sulla Baronia di Magliano del cui cartaceo si sono perse le tracce. Voci dal passato, con la mia ricerca della parapsicologia, riveduta, corretta e ampliata; Nostra recita quotidiana, romanzo; Il tempo degli eroi, una full immersion nel 1963, da cui traspaiono fatti umani e sociali, tra i quali l’assassino di Kennedy con i suoi retroscena misteriosi, la morte, ossia il “presunto suicidio” di Marilyn Monroe, la tragedia del Vajont; e ancora Quel magico mondo lontano, laddove la protagonista mi assomiglia ma non è me; Scripta manent, dove ho inserito poesie, racconti e infine anche una commedia, Chiazze d’azzurro Poesie; Gelsomino Giallo, Poesie; Utero Familiare e altri racconti tra fantascienza e fantasy; e inoltre due tesi di laurea: quella per sociologia, del 2003 e dea magistrale di Comunicazione, del 2011. Provengono tutti dal cartaceo, ossia, prima di essere stati “virtualizzati” hanno avuto una vita da cartacei. Quale il problema dei cartacei? Semplice: la distribuzione. Se si è figli di un dio minore, come me, anche riuscendo a stampare il tuo lavoro con una casa editrice modesta ma seria, potrai, volendo, relegarli negli scatoloni o usarli come un biglietto da visita piuttosto costoso e distribuirli. Meglio la seconda, no? Ecco perché, anche non essendo certa di poterci davvero guadagnare qualcosa, mi sembra davvero una bella esperienza quella degli ebook. Provata già con un’altra strada, in cui però i miei lavori sembravano spariti nel nulla, trovo molto interessante questa sollecitata dawww.simplicissimus.it, che ti concede il lusso di vedere i tuoi lavori ovunque. Questa “operazione culturale” della pubblicazione in ebook non è stata fatta da me con l’intento di ottenere un successo economico, quanto nella speranza che i miei lavori, che non possono volare alto come le aquile, appoggiati da grandi editori, possano trovare, invece, spazio nell’iperuranio del virtuale, come farfalle che si facciano prendere dai lettori con la rete virtuale dei nuovi mezzi di comunicazione. Chi scrive desidera che i propri libri siano letti in quanto, come diceva il Giusti: – “Scrivere un libro è men che niente se il libro fatto non rifà la gente”.


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