Pubblicato il 10/03/2012 16:15:16
Riflessi azzurri e odore di cielo in superficie, forme tagliate nel cartone, colorate, che cambiano ogni giorno: l'acqua è uno specchio vecchio scuro come il piombo, testimone con gli occhi sempre aperti. Sotto fermentano ricordi, scorie e briciole di pane in minuti acini sul fondo, chiari, aggrappati al buio, bolle che vogliono tornare a galla. La morte mi ha guardato dolce - gli occhi luccicanti - ha detto "non so come ti chiami, oggi non me lo ricordo. Passa un altro giorno quando hai tempo, tienimi la mano intanto e esprimi un desiderio". Sento le dita sottili, il raso leggero sulle vene, azzurre, secoli di incontri, il varco sul limite del bosco sacro e dietro il buio, carezze per chi è rimasto. Sorridendo "troppi pensieri" ha detto "troppi per un desiderio... aspetta, ancora una carezza, a presto".
(tratta da "Almanacco dello specchio 2010-2011", Mondadori 2011)
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