Pubblicato il 11/06/2012 19:01:52
E incuba il sapore, sfinisce il lampo. Crepato il muro del sereno unione a vita dal corpo è un filo dalla cruna disperso fra le dita. Per me stessa ho posto pena e ricamo d'alba i miei discorsi. Che sia meriggiare sé stessi per morire un po' alla volta? Invece eccoti stridente nel celeste buio mio credo: invettiva sì bizzarra, la tua babilonia aumenta la mia sete. Anima del santo, eccomi, di nuovo uomo. Io che fui ora sono. Lotta sconsacrata appena lieve. Lotta amena. Lotta a voci, lotta, parla per me di me serena.
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