Pubblicato il 09/01/2009 14:30:36
M'accorgo che il mare quando sogna parla alle sue acque. Nel tremore candido della schiuma nasconde le miserie di antiche burrasche e cerca la musica di altre immensità. Lontano brillano sussurri dal cielo, l'incedere leggero delle nuvole l'ignaro sguardo del confine. Sulle spalle chiare della corrente s'incontrano i venti e le mani d'uno scudo rosso. Le onde diventano un bagaglio per le grida della profondità ed io, senza paura, respiro ogni liquida eresia.
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