Pubblicato il 22/05/2012 07:02:04
Vento, vento che urla monti vitrei lontano da questo mattino freddo che ancora giace molle intorpidito da un sonno non giusto. Nella serata mi sono attardato a giocare troppo danzando con le falene impossibili coreografie letali d’amore. Intreccia, monna Vanna, le tue piccole mani alle mie affinché rinserrandoci nel caldo dell’amplesso questo vento sferza furiosa non scombini il gioco del vagheggiare senza mai trovarsi.
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