Pubblicato il 20/05/2012 22:29:52
Trentatré ore nel nulla ho catalogato deglutendo differenze nel monotono ronzio lontano delle stelle sull’Atlantico. L’ombra del mio spirito profondo nell’acqua tratteneva il respiro, ogni nuovo orizzonte sfioravo come il filo del telegrafo. A Parigi in centocinquantamila si dividevano un po’ dell’attesa mia della Francia, e ne erano stremati. Tornai tra gli uomini e s’acclamarono, portati in trionfo; fui esposto simbolo non più umano dell’umano dominio simbolico sullo spazio vuoto per anni tra lunghe ali di folla viaggiò il mio corpo per miglia, ronzò la mia bocca. Il mio spirito in volo restava in quell’istante, spiegava pesanti le ali due metri sopra il filo del telegrafo.
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