Pubblicato il 28/01/2015 16:15:55
LADOLFI EDITORE - Nuove Pubblicazioni - Gennaio 2015
"L'OGGI DEI PADRI DELLA CHIESA NELLO SPECCHIO DEI GIOVANI" di Lorenzo Borelli. I giovani e il dialogo con il pensiero dei Padri della Chiesa - nella Collana Smeraldo Basilio, Gregorio di Nissa, Ambrogio, Girolamo, Agostino appartengono a un mondo che appare lontano dai bisogni e dagli interessi della nostra società ‘liquida’, peraltro dominata dai poteri forti dell’economia e della politica e dai ritmi frenetici delle accelerazioni tecnologiche. Poco importa se i Padri della Chiesa hanno compiuto una grande opera di risemantizzazione delle antiche forme letterarie, retoriche e filosofiche, mantenendo vivo il mondo classico e contribuendo alla formazione della modernità. Il loro ‘luogo naturale’ non può che essere un polveroso scaffale delle biblioteche dei Seminari, il loro ‘confino’ un’aula universitaria frequentata da una cerchia molto ristretta e innocua di addetti ai lavori. L’idea che dei giovani liceali e universitari possano essere interessati e trovino il tempo per leggere i Padri suona già alquanto strana e di controtendenza. Quella di condividere con gli stessi giovani il timone di una riflessione critica e attualizzante può rasentare la follia. Eppure, è questa la strada che l’autore e i suoi collaboratori hanno scelto di percorrere, raccogliendo il guanto di una sfida che si è rivelata di sorprendente vitalità, perché dal dialogo con il pensiero dei Padri sono sorte forti provocazioni e chiavi di lettura propositive per interpretare, vivere e trasformare il nostro tempo: ricchezza e responsabilità nell’incontro con l’altro, apertura e testimonianza della Verità, onestà e giustizia nelle istituzioni, Dio presente e futuro della libertà dell’uomo, novità cristiana nelle relazioni familiari e sociali. Chi ha immediatamente colto la novità e il valore culturale della proposta è stato il Vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla, teologo e Padre della Chiesa di oggi. Nello “specchio” dei giovani, mons. Brambilla ha saputo vedere la feconda circolarità tra la pasta della cultura e il lievito evangelico, quel forte recupero della memoria del cristianesimo e della coscienza storica necessario per renderlo attuale e capace di rinnovare la Chiesa e il mondo. "DISINGANNI ESSENZIALI" di Alessandro Corso nella Collana 'Perle di Poesia' Grandi sono le ferite della solitudine prodotte dalla tecnologia e dalla civiltà La problematica affrontata nella raccolta si fonda su un continuo rimando al binomio uomo-macchina, attraverso l’uso di vocaboli e modelli del linguaggio tecnico-informatico contemporaneo, basata per lo più sul verso libero e su un endecasillabo dal suono efficace e rapido. Vi si avverte l’influenza di scrittori e filosofi come Philip Kindred Dick e Michel Foucault, i quali hanno lasciato riflessioni profonde sull’inevitabile mutamento della società umana causato dal progresso tecnologico e hanno preconizzato da un lato l’avvento del “cyber-uomo” e dall’altro la diffusione di una concezione gnoseologica basata sulla realtà del “post-umano”, ovvero una costituzione del sapere fondata su un unico e forte principio regolatore, prospettato nell’Übermensch di Nietzsche: se «Dio è morto», «L’Uomo è morto». In realtà l’uomo non è affatto morto, ma grandi sono le ferite della solitudine prodotte dalla tecnologia e dalla civiltà emporiocentrica che causano a livello personale Disinganni essenziali, cioè esperienze di fallimento. Il passaggio dal piano personale a quello generale, operato dal poeta, produce la sensazione del preannuncio di una vera e propria rinascita in senso umano e cristiano.
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