Pubblicato il 17/04/2012 17:12:26
1
Sola, distesa sul prato, avvolta nel sentore d’erba appena tagliata, la tua candida pelle, al sole, come antica dea silente, mostri, incurante d’eventuali occhi indiscreti. Freme il tuo corpo al tocco leggero dei tiepidi raggi; di desideri inespressi è ricolmo. E’ la primavera che chiama, solerte, le figlie dell’amore all’alcova che, natura, sempre per loro prepara. E’ il magico momento del risveglio dal freddo tocco invernale che, tanto torpore in te ha infuso. E godi della carezza del vento che, lieve, massaggia la tenera pelle.
Ti lasci andare! Le tensioni accumulate rilasci.
Finalmente libero, il pensiero esplode oltre i confini dell’orizzonte che si espande, ora, a dismisura, donando al corpo l’immenso universo. T’innalzi, all’ora, nel limpido cielo e, come aquila, libera voli librandoti nell’aria di profumi ricolma.
2
Ora sei sospesa corpo fluttuante la mente leggera il volto splendente. Ormai è primavera! finita è l’attesa del tempo remoto; ove desiderio dai gorghi fluiva in lidi perduti. Ora, dei sentori della primavera vestita, t’involi nell’alte, aeree, sfere del pensiero sublime. E nessuno, dal mondo di sotto, a rubarti verrà la tua primavera.
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