Poesie oggettuali di Alfonso Lentini.
Installazione nell’evento: L=mc2, Montagna contemporanea nel quadrato
A cura di Vito Vecellio, Lorenzago di Cadore, 9/17 giugno 2012
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Se le rocce delle Dolomiti potessero parlare, come si esprimerebbero? Che scritture, che alieni alfabeti le attraverserebbero?
Le montagne sono croce-vie, vie di croci, incroci di dolore e speranza.
Poste a segnare confini, sono anche luoghi di transito e incontro. Invitano ad aspri passaggi, varchi perigliosi. Narrano incontri con la differenza.
Proiettate verso la stratosfera, sono interfacce fra regioni e culture diverse. Avventurieri di ogni risma, clandestini, soldati, barbari, folli, anacoreti, ribelli, sognatori le hanno percorse nei secoli e nei millenni. Popolate da esseri fiabeschi, animali leggendari, fantasmi, forse hanno visioni metafisiche.
Se le Dolomiti potessero parlare, parlerebbero attraverso mille lingue e mille alfabeti, avrebbero voce babelica, intonerebbero un coro irrequieto e dissonante per dar vita a un racconto plurale.