Pubblicato il 22/01/2008
I
Io, nei dolori infilato dai dolori straziato i più fini che portano daccapo ri-siedono nel corpo sotto gli stracci, sfilacciano mente e spirito.
II
Nel dolore m’acquatto sincero torno essenziale accartoccio il già scritto zittisco il troppo detto; sarchia lo spirito e ravviva dopo il dolore sono contento.
Arriva da dove c’è gioia, da quello che piace da un cuore innamorato. Come spugna assorbe, prosciuga (in poca acqua nulla si scioglie).
III
Io, al mio cuore-destino legato, devo fare-fare di tutto per allontanarlo dalle sue rotte distorte: torco e ritorco cartine ruoto timoni, raddrizzo il destino.
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