Pubblicato il 31/12/2008 10:29:01
E all’improvviso, tacitamente
E all’improvviso, tacitamente Un grigio velo di densa cecità Mi rende insicuro ed esitante Dietro ai cantilenanti sibili del vento Mentre camminando io, inciampo Graffiandomi la delicata pelle Del bambino ancora presente oggi Parole soffocate e balbettii stentati Fuoriescono in una contenuta smorfia di scoraggiamento Come farfalle trattenute da fredde spille E sangue che poi m’imbratta le mani Mi spaventa per l’ultimo palpito della vita Che il cielo risucchia in sé Mentre il colore nero – l’unico da me visto M’inghiotte nella sua muta nullità Facendomi perdere la cognizione del mio essere Volatilizzata chissà dove Nelle ultime briciole di tempo che non esistono più.
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