Pubblicato il 26/04/2012 17:30:28
Ebbene si, leggo e faccio poesia! Qualcuno potrebbe obbiettare che si tratti di follia. Così rispondo, sopra le spoglie di questo giorno compiuto sul rimare ostinato: forse è immensa mania per quel demone vetusto che scrolla e che a terra ti sbatte se non strepiti il suono. Ora mi bastona in testa e tambura immane contro le tempie e perquisendo nel disordine atro ti comprime sbrindellando quella proporzione bugiarda della mente che consegna al poetare staccato.
Ma ecco l’incanto riuscito. Magia dei versi che quietano il tumulto del diluvio, smorzano la combustione delle emozioni, riassettano il talamo alle passioni. Dunque ho scritto. E’ tempo per il silenzio raccolto gemmante di spore creative che impillaccherano le dita. E’ tempo del medicamento per l’anima, quell’umano impiastro per calmare le contusioni dello spirito e ridurre le ulcere interiori. Sarà acciacco questo, ma percorso d’amore anche se bislacco.
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