Pubblicato il 21/04/2012 14:59:24
Sera
Ecco, è sera. Di nuovo un imbrunire. Osservo delle sporadiche nubi tracce leggere che vanno nell’oltre. Gusto in silenzio il piacere del fumo (non dovrei cedere alla tentazione) e tanto lieve quest’attimo affonda.
Scorre. Troppo veloce scorre il metro d’un sospiro, che naufrago nel ni-ente dell’essere. M’aspetta il caffè forte che addensa aroma in volute fumanti. Lo stacco dello scrivere, sorretto, apre allo spirito muto l’attesa.
Cosa ci faccio qui? Non trovo scopo che sia ragione all’affanno. Pretendo, subito, tutto il silenzio negato dalle mondane occupazioni. Basta! Dico convinto a muso duro. Vengano gli abbracci appassionati della notte.
Mi bevo di quest’anima il profumo che esala d’immortale infuocato amore, quello che transita dopo, se troverà e quando primavera nuda da falsi pregiudizi e scorni. Ed ora? Lascio che parli il mistero.
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