Pubblicato il 27/03/2012 12:57:16
Sussurrami ancora la favola antica nel sole del meriggio bianco mentre la primavera al dolce cammino insieme fianco a fianco ci invita.
Guardami ancora con la purezza malinconica del tuo sguardo; negli occhi tuoi di stella il ceruleo, soave dardo.
Abbracciami all’ombra silente del chiostro di Santa Maria Novella.
Narrami ancora sfogliando il libro dorato dei ricordi di quando eri bambino.
Ferma con me la fuga inesorabile del Tempo nell’eternità di un sentimento che affidiamo a maree d’inchiostro, nel passo di rugiada del mattino.
Portami con te nel bacio di luce ed ombra dei cortili fra i poggi sorridenti della tua Barberino.
Parlami ancora nella quiete sovrana mentre Firenze s’addormenta lontana nel crepuscolo rosso di porpora e s’accendono mille luci dall’agreste corona lassù fra i colli a Fiesole e Settignano.
Baciami ancora fra l’agreste incanto nel candido tripudio dei meli in fiore, dove ogni tua carezza è petalo scarlatto di segreto ardore.
Parlami con la tua voce, Poeta dissolvi l’oscuro dolore nell’elegiaco, lirico incanto.
Amami ancora nel giardino senza spine ed inganni del tuo cuore.
Di noi, del roseto delle nostre mani intrecciate profumerà il mattino nello sguardo malinconico del biancospino.
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