Pubblicato il 20/03/2012 17:02:51
Come una chiesa senza altare, un rito senza sacrifici entro nel vento di marzo che colora di petali lo sguardo - le porte dei negozi tanti templi chiusi e aperti sulle ore, la gente che s’affaccia sulle foto in bianco e nero dei balconi.
Lo sai ti rivedrò, lo sai mi rivedrai tornare - come a Pasqua nel solco seminato le campane - ed era già deciso il suono. Ora non temo il ramoscello ancora nudo, so che scenderà dall’alto il suo traguardo, aspetto le gemme inconsistenti che vagano ondulando tra le mani, lasciandole fuggire.
Immergere le dita nel cielo che rispecchia la conchiglia, immergere nel mare i piedi che la nuvola accarezza, immergere la mente dove rifulge - ancora - lo stupore.
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