Pubblicato il 19/03/2012 16:19:52
Si consuma Peppino, in svariate frequenze desaparecide; tuttavia il contenitore dove la safena ha preso la via della cenere è ancora lucido, aggregato nel marmo con dei fiori di plastica.
Te li ho portati quest'inverno incorruttibile averno, incrociati con il cromo dei colori vivi alla sagra delle lacrime orfane discendenti da quelle note che suonavi come curling su un piano di ghiaccio, acciaio morto incrostato da cutine di ricordi dove il padre non ha mai smesso di essere l'amato.
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