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Pubblicato il 16/03/2012 13:39:18
Vorrei tacere e ingoiare aria, ora che il silenzio è fonte sul fluire del tempo. Ogni voce ha una voce sepolta fra le righe, è l’eco del vivere terreno e il poeta di terreno non ha nemmeno dita a frugare in tasche gonfie parole sacre o veleni o reliquie e si duole anche quando lo spiovere è amore. Del suo cruccio non rimane che polvere cerebrale, seppure buona a concimare come guano, come limo su vergini terreni e steppe desolate. “È breve il tempo!” e scrive... fra le linee del destino, fra le linee delle mani ad aprire un varco tra dio e noi umani.
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