Pubblicato il 09/12/2008 12:17:07
Se mi guardi con quegli occhietti, vispi, di preda messa all’angolo, per gioco, dal cacciatore barbuto, tutto dentro di me si scioglie, per un attimo non esiste il dolore, non è mai esistito; il tuo cinguettio cancella tutto ciò che è stato prima, prima di un anno fa o poco meno. Piccolo, dolce frutto dei miei lombi e del grembo materno: quando guardo, come ora, una tua foto, l’unica, insopportabile sofferenza, che mi trafigge il cuore con un raggio di luce, è dover aspettare stasera per poterti riabbracciare, per baciare ancora e ancora quegli occhi di preda.
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