Pubblicato il 08/03/2012 21:17:09
Instancabili al telaio le nostre nonne tessevano un sogno rivoluzionario. La giornata lavorativa di otto ore, ideali di scarlatto ardore.
Laboriose all’arcolaio le nostre madri ordivano la luminosa trama di lotte e battaglie. Di cortei e collettivi fiorivano le città nella brezza di mille mimose d’oro.
Gelida la primavera dell’odierno otto marzo nel graffio dell’ultimo inverno.
Mattanza sociale in balìa di un mercato del lavoro sempre più precario.
Raccogliamo la cenere dei petali dispersi d’un antico sogno al vento libertario dissolto alle luci dell’alba d’un giorno immemore e solitario.
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