Pubblicato il 04/03/2012 10:40:10
Dolce incede nel marzo ai suoi esordi il cammino del poeta. I colli premurosi t’accompagnano con sguardo di seta nel sereno volo perlaceo di fugaci tordi.
E vai nel silenzio degli ulivi d’argento per la viottola di campagna. Soave il pensier mio nel sussurro del vento t’accompagna.
Laggiù dalla piana Firenze nobile dama risplende, ed il rimpianto di noi verso il tuo andare solitario sui sentieri della tenerezza si protende.
Ed eccoci ancora nel ricordo palpitante come il maggio fiorentino, insieme a Santa Croce nel radioso incanto d’un giorno senza l’ombra di tristezza, tra lo sfavillio d’accesi colori nel tripudio di pura luce.
E dal cielo della mia nostalgia rondinella nel sospirato ritorno nel fremito d’ali d’emozione ti sono accanto per l’agreste via nel trionfo cromatico della primavera dei fiorentini colli a noi intorno.
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