Pubblicato il 30/11/2008 14:18:20
"Dunque si m'aricordo sta Biancaneve, mora e color de l'alba, ciaveva sette cani. Era 'n'animalista co li fiocchi e i cani sempre appresso locchi locchi. Ma un brutto giorno la bella matrigna ch'annava sempre in fissa co lo specchio, me pare fosse puro 'n'estetista, decise de fa' fori quella sgrinfia che je rubbava li corteggiatori e chiamò 'n cacciatore, "Ordino e vojo de sta Biancaneve er core in uno scrigno rosso e greve". Ma la bellezza che è 'na gran ruffiana fece la differenza e er cacciatore quanno la vide bruna e 'n po' formosa ammazzò 'n capriolo e risolse la cosa. Allora la matrigna che era puro 'na strega je diede da magnà 'na mela rossa un pò più avvelenata de quelle de giornata. Ne l'urna de cristallo dormiva Biancaneve un dolce sonno che pareva eterno i sette cani vejavano e guaivano là attorno. Ma 'n principe passò, ovvio d'ariccontà con 'n bacio la svejò da'n brutto sogno e, detto fatto, a nozze convolò la bella Biancaneve". "Nonna, nonnina! Ancora! E i sette cani?" "So proprio rimbambita! Ereno sette nani! Ma questo cambia tutto! Famme ricomincià... fra cani e nani ce sta 'na differenza: quelli so' bestie e questi so' cristiani.
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