Pubblicato il 27/05/2008
Accade nel Cilento e nel mondo UOMINI E DONNE – ARTISTI E SCIENZIATI
L’umanità contemporanea si potrebbe dividere in uomini e donne, in prima analisi, artisti e scienziati in secondo e più approfondito contesto. E forse è stato sempre così… ma, in questi ultimi tempi la confusione è aumentata. Gli uomini spesso non sono uomini ( nella dignità, nel comportamento, nel rispetto, nell’onestà, nel rapporto sociale, nella valutazione etica, eccetera, eccetera). Le donne spesso non sono donne…e qui oltre l’aspetto diciamo così, interiore, ci sta pure l’aspetto esteriore. “ Ciao, caro, lo sai che sono stato a Casablanca!” – “Per cambiare aria?” - “No…per cambiare sesso!!!”. Oltre a queste trasformazioni radicali, ne esistono anche di parziali. Tutti, penso, avete sentito parlare di silicone. Presente nei ferramenta ma anche in alcune parti anatomiche dell’essere umano femminile o modificato nella fattispecie. Insomma una grande confusione che desta continui dubbi anche, ed in particolare modo in chi, come me si trova oramai alla soglia dei settanta anni. Ma passiamo alla seconda sottospecie degli esseri umani: artisti, o quanto meno presunti tali, e scienziati, pure costoro, spesso, quanto meno presunti tali. Poeti, scrittori, pittori, grafici, scultori, musicisti, compositori, cantanti, attori, e chi più ne ha più ne metta. Sia ben chiaro che lo scrivente, in quando poeta e scrittore, (o quanto meno presunto tale pure lui…) presume di far parte della categoria degli artisti. Oltre trenta libri pubblicati, premi ottenuti (con o senza merito… una volta ho partecipato ad un concorso letterario per la narrativa e mi hanno assegnato una targa per la poesia!!!), disponibilità a tutte le manifestazioni culturali ed artistiche, ma massimamente ai giovani, di vecchio stampo, forse arretrati, che credono ancora che un bacio al chiaro di luna, mano nella mano, a passeggio sulla spiaggia o all’ombra dei fronzuti alberi nel giardino comunale, sia preferibile a quello dato, frammisti ad altri coetanei, a centinaia, in una discoteca assordata ed assordante, fra suoni artificiali, colori artificiali, bevande artificiali, eccitazioni artificiali che certamente non giovano al buon andamento fisico e morale. E giunti a questo punto il lettore, anche normalmente acculturato, si chiederà, come il grande Totò: “ Ma questo dove vuole arrivare???”. Spesso mi fermano in mezzo alla strada per commentare i miei articoli che oramai vengono ospitati su una mezza dozzina di giornali locali; qualche giudizio positivo, ma anche qualcuno, sempre da parte delle stesse persone, negativo. Tra queste persone che, bontà loro, hanno dedicato una diecina di minuti per leggere i miei articoli che non devono mai superare le tremila battute al computer altrimenti il capo li cestina, ci sta sempre il presunto scienziato che mi fa notare che alla quinta riga mancava una virgola, oppure c’era un errore di stampa che, a suo avviso, poteva essere anche un errore di ortografia o di grammatica, oppure che la frase finale non era adeguata al resto dello scritto, oppure che il titolo non andava bene per quell’articolo ed andava sostituito. Insomma, a tutti i costi, magari martellandomi il cervello, cerca di inculcarmi l’insano concetto che i miei errori erano addirittura degli orrori! Quando incontri queste persone che cercano con la lente di ingrandimento di rinvenire nel tuo scritto un cavillo (quasi giudiziario…) per condannarti inesorabilmente, tacciandoti in un sommario processo da marciapiedi di analfabetismo globale e totale, ti viene voglia di prendere il computer e buttarlo nel bidone della raccolta differenziata per la plastica, quasi dando la colpa a lui. Ma lui di solito corregge gli errori dello scrivente e quindi è innocente. Solo tu hai sbagliato e devi essere condannato inesorabilmente. Chi ha inventato il computer, meno di trenta anni fa era uno scienziato. Chi ti condanna sul marciapiedi è anche lui uno scienziato. Da marciapiedi, naturalmente!!!
Catello Nastro
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