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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

sulla semplicità

di Giovanni Marlo
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Pubblicato il 01/02/2014 11:53:43

Faccio molta confusione, addentrato nella via dell'iperattività di pensieri che nutrono l'Io distorto o esuberante(cit.Massimo), che reagisce sempre apparentemente in nuovi modi, ma che alla fine è sempre lo stesso. Bloccando col riconoscimento la novità, la novità si conosce e non riconosce. La novità forza creatrice che percorre dall'interno verso l'esterno, ed incanalarla questa forza enorme in un sistema limitato del cervello, orientata al pensiero (contenuto-contenitore) crea fratture e illusioni (sovrastrutture) alimentando il circolo vizioso dell'inconscio matrice. È talmente semplice da non vederlo o volerlo possibile: avere la capacità di cambiare credenze e successivamente non averne più di credenze, navigante nell'infinito Mare.


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