La scrittura concorde e consona
della domenica – potrebbe essere
una bisestile dell’acido febbraio –
descrive uno dei modi della Bestia.
Poni sia il riposo e la testa sua che
lenta gira a servire l’occhio cui segue
il danno. Tiene le cose già atterrate,
atterrite in dominio, in un cortile
in ombra si fa vento, vortica la carta
straccia, tallona e sgherro spintona
qualche incartapecorita foglia di gerani
sotto un muro, con quella larga coda,
agile e pesante stecca sulla tesa pelle
dell’orbe tamburo, lei molto eccelle.
Fuori, nella gloria del sole, la stessa
fa danzare chiome sonore, rulla alberi
alle radici, genuflette, fa serva una rosa.
Noi la rinominiamo mistici diversa cosa.
(anni '80)
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