Pubblicato il 18/01/2012 11:59:04
Tanto tu possa aver avuto della tua vita morendo sullo strazio dell’ombra o febbre, maschera di leggenda, verità alla tua porta. Urina sangue carne. Capelli che spiovono e il tuo guanciale, sudore di note grevi ora lievi infinite e incompiute, nessun Santo al capezzale. Disgrazia non essere nella grazia di gioventù di Dio a rinvenire - resurget ex favilla -. Gli zoccoli dei cavalli parlano alla tua carrozza e la tua bara, mi pare di sentirli ancora nell’odore di favola, il tuo ultimo respiro.
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