.venerdì 14 febbraio ore 17 ai Cantieri Culturali della Zisa, Istituto Gramsci Siciliano, via Paolo Gili, 4-Palermo
“Se senti due pietre muoversi
è il cuore di Palermo
che respira aria di rabbia.
Se ti parlo di rivoluzione
oggi negli occhi si scontrano
tutti i problemi del mondo e
il cuore di Palermo va a pezzi.
(da IL CUORE DI PALERMO, Coll. r, 1980)
Crescenzio Cane
Era nato a Palermo il 25 settembre 1930.
Resta che la poesia, la pittura, gli scritti in prosa di Crescenzio Cane sono un frammento vivo della storia di questa città e della Sicilia, e, attraverso di essa ed esemplarmente, del Sud nostro e altrui: dovunque c’è un Sud nel mondo questa storia gli appartiene.
A partire dal dopoguerra la vicenda umana e poetica di questo nostro scrittore e pittore s’intrinseca con i grandi eventi che mutano la fisionomia del paese: la fame e la miseria, l’emigrazione, le grandi lotte popolari degli anni ’60 e ’70, la “mutazione antropologica”, l’indecenza degli anni ’80, la depravazione economica politica ed intellettuale degli ultimi venti anni.
I titoli delle sue principali pubblicazioni possono dare un’idea del percorso letterario, radicato in una precisa realtà e coerente alle scelte esistenziali dell’uomo: dal racconto-saggio “La sicilitudine” (’59) (termine coniato dal Nostro e non da Sciascia come erroneamente si crede e si scrive) a “La radice del Sud” (’60), dai “Papiri” (’65) a “Edicola concreta” (’68); e poi “La freccia contro il carrarmato” (’71), “La bomba proletaria” (’74), “Il cuore di Palermo” (’80), “Lettera alla Libertà” (’85), “La memoria collettiva” (’87), i racconti de “La strada di casa”, le poesie de “I miei ultimi settantanni” …
Nicola Lo Bianco
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