Guardami ancora, solo una volta.
Fermati solo una volta, ancora,
come la prima volta all’improvviso
ti sei fermata – eppure avevi fretta –
quando mi hai visto – e ancora non so
cosa hai visto – e mentre tutto il resto
del tuo corpo si chiedeva perché
più non andassi, la tua testa
era verso di me voltata e nei tuoi occhi
brillava come una risposta inaspettata.
Guardami ancora una volta così,
non per il futuro, che non ci sarà,
guardami per il passato, la magia
compi di cancellarlo, fa di quel piombo
oro, solo con quegli occhi che perplessi
hanno riconosciuto in un lampo me,
lo sconosciuto, guardami una volta,
solo una volta ancora.
Fammi credere così che quello
che è accaduto davvero è accaduto,
volgi in luce quello che doveva essere
e non è stato, fallo per il passato
non per il futuro, perché così
– non ti sembri troppo – potrò
dire d’aver vissuto, che la mia vita
non è stata sprecata e questo solo
perché mentre correvi
(ma perché mai lo sapremo)
in un lampo ti sei fermata,
io più non ho respirato,
e tra la folla, con quegli occhi senza tempo,
tu senza capire, tu mi hai guardato.
(2001)
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