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Sveglia alle sette

di Attilio Falchi
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Pubblicato il 23/10/2008 01:26:55

Lo sento alzarsi la mattina presto
con l'atmosfera rarefatta dall'assenza di luce e di suoni.
Dal mio letto mi concentro sui preparativi
cercando di intuire i gesti ed i pensieri.
La prima acqua del rubinetto
un breve tintinnio di spazzolini.
Poi i cassetti chiusi e riaperti
ed i passi incuranti del presunto sonno altrui.
Il cuscino caldo non mi conforta più
e il chiarore dietro ai vetri risveglia un inatteso malessere.
Sento sillabare lo scatto di una serratura
una porta si chiude e un alito di caffè si libra nella stanza.
Mio padre se ne va con l'ululato dell'ascensore
e come un contrappeso sale l'angoscia del mattino.
Ho cambiato molti letti da allora
e non vesto più pigiami di acrilico.
Ma prima delle sette sono sempre nella mia stanza da bambino
zeppa di sogni e di fratelli.
Devo ricordare di spostare la sveglia
perché ho nostalgia del tepore di quelle coperte.

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